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VUOI SNELLIRE IL GIROVITA E RIDURRE I CHILI DI TROPPO?

Siamo soliti dare la responsabilità dei nostri chili di troppo e dell’accumulo di adiposità addominali alle Feste e all’arrivo dell’inverno. È vero che durante questi periodi tendiamo a mangiare di più ma, in realtà, le cattive abitudini che ci fanno accumulare quei centimetri ci accompagnano tutto l’anno.

 

 

Come può esserci d’aiuto un percorso detox per snellire il girovita?

 

Innanzitutto, capiamo cosa ci porta ad accumulare queste adiposità, per comprendere meglio come contrastarle e prevenirle.

 

A livello addominale si accumulano due tipologie di grasso:

 

  • uno sottocutaneo, che rappresenta la classica “pancetta”
  • uno cosiddetto viscerale, che si trova infiltrato tra gli organi interni dell’addome, è più pericoloso per la salute cardiovascolare e ci predispone maggiormente alla sindrome metabolica.

 

Quello che conta è che seguendo un’alimentazione equilibrata e praticando attività fisica regolare è possibile prevenire e ridurre questi due tipi di accumulo adiposo.

 

 

Ma alimentazione corretta in questo contesto cosa significa?

 

Una dieta sana per contrastare il grasso addominale deve essere povera di zuccheri, a basso indice glicemico e prevedere la giusta quantità di fibre, proteine e grassi insaturi.

 

I carboidrati sono essenziali nella nostra alimentazione ma vanno assunti in maniera equilibrata e, soprattutto, privilegiando quelli più salutari, cioè cereali e derivati come pasta e pane integrali.

 

Occorre poi fare attenzione agli zuccheri perché sono uno dei principali nemici della nostra salute. Meglio limitare il più possibile quelli semplici e assumerli preferibilmente nel pre o durante l’attività fisica, quando il corpo li utilizza come energia anziché immagazzinarli come grasso. È proprio l’eccesso che, rimanendo “inutilizzato”, favorisce il deposito delle adiposità.

 

Inoltre, elevati valori di zuccheri nel sangue favoriscono processi pro-infiammatori. E più si continua con uno stile di vita poco salutare, più aumenta la risposta infiammatoria che a sua volta è collegata a iperinsulinemia, insulino-resistenza e alterato stato ossidativo. Il rilascio di radicali liberi nei tessuti coinvolti alimenta il processo infiammatorio e si crea, pertanto, un circolo vizioso a carattere cronico.

 

 

Come fare per interrompere questo circolo vizioso?

 

È fondamentale mantenere per la maggior parte del tempo uno stile di vita sano basato su abitudini corrette:

 

  • un’alimentazione equilibrata, povera di zuccheri e cibi raffinati
  • il movimento, adatto alle proprie capacità e condizioni di salute
  • la riduzione del sovrappeso, laddove presente

 

E dopo il periodo invernale, un percorso detox per fegato e intestino può aiutare tutto l’organismo a ripartire al meglio, dare una mano al metabolismo a funzionare come dovrebbe e contrastare l’infiammazione, potenziando gli effetti delle buone abitudini che abbiamo appena visto.

 

 

Come sostenere al meglio i naturali processi di detossificazione?

 

In tutto questo la nutraceutica ci aiuta moltissimo. L’Inositolo, ad esempio, gioca un ruolo cruciale in numerosi processi dell’organismo, tra cui il metabolismo del glucosio. È risultato utile nel controllo della sindrome metabolica in quanto migliora i livelli di trigliceridi, del colesterolo totale e LDL e, grazie alle sue proprietà insulino-mimetiche, migliora la capacità dei tessuti di rispondere all’insulina, l’ormone che regola il livello di glucosio nel sangue.

 

Cannella e acido lipoico sono anch’essi utili a regolare il metabolismo degli zuccheri e sono validi alleati per mantenere normali livelli di glicemia in soggetti sani.

 

Anche il cromo, un minerale essenziale per la nutrizione umana, contribuisce in modo significativo al metabolismo di carboidrati e grassi.

 

 

E per verificare come va il metabolismo del glucosio e i nostri livelli di glicemia?

 

In via preventiva, in assenza cioè di diabete conclamato, è consigliabile eseguire l’esame dell’emoglobina glicata. Questo test semplice e veloce permette di valutare il metabolismo degli zuccheri e di identificare situazioni a rischio, consentendo di intervenire tempestivamente con misure preventive.

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